I suoni della natura

Come i suoni della natura calmano mente e corpo

Come i Suoni della Natura Calmano il Corpo e la Mente: Cosa Dice la Scienza

In un mondo sempre più rumoroso, i suoni della natura, come il mare, la pioggia, il vento tra gli alberi, stanno diventando una delle forme di rilassamento più ricercate. Non è solo una sensazione piacevole: numerosi studi scientifici dimostrano che questi suoni hanno un effetto reale sulla riduzione dello stress, sul rilassamento del sistema nervoso e persino sulla concentrazione.

In questo articolo scopriamo perché il nostro corpo risponde così bene ai suoni naturali, quali benefici hanno e quali studi lo confermano.


Perché i suoni della natura ci rilassano?

Il nostro cervello è programmato per reagire agli stimoli ambientali. I suoni naturali hanno caratteristiche che il corpo interpreta come non minacciose e che comunicano sicurezza.
Questo attiva la risposta parasimpatica, cioè la modalità del corpo dedicata a riposo, digestione e recupero.

Al contrario, i suoni artificiali come traffico, rumori improvvisi o notifiche digitali stimolano la parte del cervello legata alla vigilanza, attivando il sistema di stress.


Cosa dice la scienza: gli studi più interessanti

1. I suoni naturali riducono il cortisolo

Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences ha mostrato che i suoni naturali favoriscono un’attività cerebrale associata al rilassamento e alla riduzione dell’ansia, mentre i suoni artificiali producono l’effetto opposto.

2. Favoriscono la rigenerazione del sistema nervoso

Un’altra ricerca dell’Università di Brighton ha scoperto che ascoltare suoni come il mare o la pioggia aiuta il corpo a passare più rapidamente dalla modalità “fight-or-flight” (stress) alla modalità “rest-and-digest” (riposo).

3. Migliorano la concentrazione

Uno studio dell’Università di Stanford ha dimostrato che i suoni naturali, soprattutto l’acqua che scorre, migliorano la capacità di attenzione e aiutano il cervello a mantenere la concentrazione più a lungo.

4. Aumentano il senso di benessere

Secondo la PLOS ONE, chi ascolta regolarmente suoni naturali durante il giorno mostra un aumento della tranquillità, un miglioramento dell’umore e minori sintomi di stress cronico.


Quali suoni funzionano meglio?

Ogni persona può sentirsi attratta da suoni diversi, ma alcuni hanno effetti particolarmente benefici a livello universale:

 Il suono del mare

  • Rallenta la frequenza cardiaca

  • Porta il respiro a un ritmo più naturale

  • Stimola profondamente il sistema parasimpatico

La pioggia

  • Ha un effetto “white noise” naturale

  • Maschera i suoni di disturbo

  • Favorisce il sonno e la concentrazione

Il vento tra gli alberi

  • Richiama sensazioni di protezione e radicamento

  • Riduce la tensione muscolare

Il canto degli uccelli

  • Migliora l’umore

  • Stimola la sensazione di vitalità e connessione con la natura


Benefici principali dei suoni della natura

✔ Riduzione dello stress e dell’ansia
✔ Miglior qualità del sonno
✔ Maggiore concentrazione e produttività
✔ Regolazione del battito cardiaco
✔ Equilibrio emotivo
✔ Sensazione di calma immediata


Come integrarli nella tua quotidianità

  • Ascolta suoni naturali durante la meditazione o le sessioni di mindfulness

  • Usa tracce rilassanti mentre lavori o studi

  • Sostituisci la sveglia tradizionale con un suono naturale

  • Crea una playlist per addormentarti più velocemente

  • Aggiungi suoni della natura alle tue meditazioni guidate preferite


In sintesi

I suoni della natura sono molto più di un “piacere per l’orecchio”: sono un vero e proprio strumento terapeutico, capace di calmare il corpo, proteggere la mente e favorire il benessere psicofisico. La scienza lo conferma: riportare la natura nella nostra giornata, anche solo attraverso l’ascolto, è una delle pratiche più semplici ed efficaci per vivere meglio.

Quando la felicità fa paura, la meditazione diventa una via di ritorno a casa.
Ci insegna a fidarci della vita, a lasciar andare il controllo e ad aprirci al flusso dell’esistenza.
Non per trattenere la gioia, ma per vivere ogni istante come un miracolo che nasce e muore nel respiro.

 

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felicità e meditazione

Quando la felicità fa paura

Quando la felicità fa paura: la mente che non riesce a stare nel bene

A volte la felicità fa paura.
Non lo diciamo ad alta voce, ma succede: proprio quando tutto sembra andare bene, nasce un’inquietudine sottile.
Una voce interiore che sussurra: “E se finisse? E se succedesse qualcosa di brutto?”
È quella sensazione di ansia anticipatoria, la paura di perdere ciò che abbiamo o di non meritarlo davvero.

Molte persone vivono questo paradosso: desiderano la serenità, ma quando arriva… non riescono a rilassarsi dentro di essa.
È come se la mente non sapesse abitare la pace.

Perché abbiamo paura della felicità

Secondo la filosofia buddhista, la radice della sofferenza non è ciò che ci accade, ma il nostro attaccamento: la tendenza della mente a stringere, a voler trattenere o respingere le esperienze.
Quando arriva un momento felice, l’attaccamento si manifesta sotto forma di paura: paura che il momento finisca, che qualcosa lo rovini, che non siamo degni di riceverlo.

Il Buddha insegnava che ogni stato della mente è transitorio, anche la gioia.
Ma la consapevolezza di questa impermanenza non deve portarci ansia, bensì gratitudine.
Quando comprendiamo che tutto cambia, impariamo a gustare il presente senza paura di perderlo.

Thich Nhat Hanh scriveva:

“Molti di noi hanno paura della felicità.
Quando la felicità arriva, non la riconosciamo.
Non sappiamo come accoglierla, e la lasciamo andare via.”

La mente ansiosa e l’incapacità di stare nel presente

La psicologia moderna chiama questo fenomeno “intolleranza della felicità” o “ansia anticipatoria positiva”.
È la paura che qualcosa di bello possa scatenare qualcosa di brutto subito dopo.
La mente si muove tra passato e futuro, impedendoci di vivere il momento presente.

  • Il passato riporta ricordi di quando le cose sono andate male (“non dura mai”, “qualcosa rovinerà tutto”).
  • Il futuro immagina scenari di perdita o fallimento (“non posso fidarmi della vita”).

È un meccanismo di difesa: il cervello cerca di proteggerci da una possibile delusione, ma finisce per impedirci di sentire la gioia autentica.

La risposta buddhista: tornare alla presenza

Nel Buddhismo, la felicità non è vista come un’emozione da inseguire, ma come uno stato naturale della mente libera dal desiderio e dalla paura.
Quando siamo nel presente, davvero nel qui e ora, non c’è spazio per l’ansia anticipatoria, perché non c’è un futuro da temere né un passato da rivivere.

La pratica della meditazione di consapevolezza ci aiuta proprio in questo: a osservare i pensieri senza identificarci con essi, a riconoscere la paura quando arriva, e a lasciarla passare come una nuvola nel cielo.

Durante la meditazione, impariamo e seguire il nostro respiro, ad ancorarci ad esso, in modo da rimanere nel presente con consapevolezza nella mente e calma nel corpo.

È una piccola frase di guarigione, una medicina per la mente ansiosa.

Come la meditazione scioglie la paura della felicità

  1. Rallenta il pensiero anticipatorio.
    Sedersi in silenzio e respirare consapevolmente interrompe il ciclo mentale di “e se…?”, riportandoci al momento presente.
  2. Rieduca il corpo alla sicurezza.
    Spesso la paura della felicità è una risposta del corpo: tensione, contrazione, attesa del pericolo.
    Il respiro lento e la consapevolezza corporea ristabiliscono il senso di calma e di fiducia.
  3. Permette di accogliere l’impermanenza.
    La meditazione ci insegna che nulla dura per sempre — ma che proprio per questo, ogni attimo è prezioso.
    Quando accettiamo il cambiamento, smettiamo di temere la perdita.
  4. Riconnette alla gratitudine.
    Invece di temere che la felicità finisca, impariamo a ringraziare per il fatto che esiste ora.
    La gratitudine dissolve la paura e apre il cuore alla vita.

Una pratica semplice: respirare dentro la gioia

Puoi provare questa breve meditazione ogni volta che senti paura di stare bene.

Chiudi gli occhi e porta l’attenzione al respiro.
Inspira e ripeti mentalmente:

“Mi permetto di sentire la gioia.”

Espira e ripeti:

“Lascio andare la paura di perderla.”

Rimani così per alcuni minuti, respirando nella dolcezza di questo momento.
Senti che non devi meritarti la felicità: ti appartiene già, perché è la tua natura profonda.

 La felicità come spazio di libertà interiore

Nella visione buddhista, la felicità autentica non è eccitazione, ma pace interiore.

È quello spazio silenzioso dentro di noi che rimane immobile anche quando tutto cambia.
Quando smettiamo di temere la gioia, iniziamo davvero a vivere nella presenza.

Come dice Thich Nhat Hanh:

“A volte la vera rivoluzione è semplicemente permettersi di essere felici, anche solo per un respiro.”

In sintesi

Quando la felicità fa paura, la meditazione diventa una via di ritorno a casa.
Ci insegna a fidarci della vita, a lasciar andare il controllo e ad aprirci al flusso dell’esistenza.

Lasciando andare l’attaccamento al passato e al futuro e regalandoci la serenità nel presente.

 

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Meditazione, impermanenza, ansia

L’impermanenza per calmare l’ansia e ritrovare la serenità

L’impermanenza buddhista: come la meditazione ci aiuta a trasformare l’ansia in pace

Viviamo in un mondo che cambia continuamente.
Ciò che oggi ci dà sicurezza, domani può scomparire. Le relazioni mutano, i progetti si trasformano, i corpi invecchiano, le emozioni fluiscono.
Eppure, la mente spesso cerca di trattenere, di controllare, di rendere stabile ciò che per sua natura è destinato a cambiare.
È proprio da questa lotta contro il flusso della vita che nasce l’ansia.

Il Buddhismo insegna un principio semplice e rivoluzionario: l’impermanenza (anicca).
Tutto cambia, nulla resta immutabile, e accettare questa verità è la chiave per la serenità interiore.

L’impermanenza: la legge naturale del cambiamento

L’impermanenza non è una condanna, ma una legge naturale dell’esistenza.
Ogni respiro che entra ed esce, ogni alba e ogni tramonto, ogni emozione che nasce e poi svanisce: tutto ci ricorda che la vita è movimento.

Quando resistiamo a questo flusso, quando vogliamo che le cose restino come sono, sperimentiamo ansia e sofferenza.
Ma quando impariamo a fluire con i cambiamenti, la mente si rilassa, il cuore si apre e nasce una forma profonda di fiducia nella vita.

Meditazione e ansia: il potere di lasciare andare

La meditazione è la via più diretta per comprendere l’impermanenza non come un concetto, ma come un’esperienza viva.
Sedendoti in silenzio, puoi osservare il corpo che respira, i pensieri che sorgono e svaniscono, le emozioni che cambiano forma come nuvole nel cielo.

In questo spazio di presenza, ti accorgi che niente dura per sempre, nemmeno l’ansia.
Il semplice atto di osservare senza aggrapparsi diventa liberazione.
Ogni volta che permetti a un pensiero ansioso di sorgere e poi dissolversi, ti alleni a lasciare andare, a fidarti del continuo rinnovarsi della vita.

Una meditazione sull’impermanenza

Puoi provare questa pratica ogni volta che senti paura del cambiamento o ansia per il futuro:

  1. Siediti in silenzio e porta l’attenzione al respiro.
  2. Inspira profondamente, espira lentamente.
  3. Nota ogni sensazione che cambia: il ritmo del respiro, la temperatura del corpo, i suoni attorno a te.
  4. Ripeti dentro di te:

    “Tutto cambia, e va bene così.” “Anche questa sensazione passerà.”

  5. Senti come, a poco a poco, la mente si arrende e trova pace nel lasciar andare.

Col tempo, questa pratica ti aiuta a trasformare l’ansia in accettazione, e l’incertezza in fiducia.

L’impermanenza come maestra di libertà

Comprendere l’impermanenza non significa rassegnarsi, ma imparare a vivere pienamente.
Quando accetti che tutto cambia, smetti di rimandare la felicità e inizi a godere dell’attimo presente.
Ogni incontro, ogni respiro, ogni emozione diventa prezioso proprio perché sai che non durerà per sempre.

E in questo spazio di consapevolezza, l’ansia si dissolve, perché non c’è più nulla da trattenere, solo vita da vivere.

In sintesi

  • L’impermanenza buddhista ci insegna che la serenità non nasce dal controllo, ma dalla fiducia nel cambiamento.
  • Attraverso la meditazione, impariamo ad abbracciare l’incertezza, a lasciare andare la paura e a vivere con gratitudine ogni istante.
  • Quando smettiamo di opporci al flusso della vita, scopriamo che anche l’ansia può diventare un ponte verso la pace.

 

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meditazione buddhismo

La morte nel buddhismo

Morte, Buddhismo e meditazione — un cammino di consapevolezza

Nel Buddhismo, la morte non è considerata una fine, ma una trasformazione naturale del ciclo della vita.
Tutto ciò che nasce è destinato a cambiare forma, a dissolversi, e a rinascere in nuove manifestazioni.
Questo principio, chiamato impermanenza (anicca), è uno dei pilastri della visione buddhista, e ci invita a guardare la vita con occhi più aperti e il cuore più sereno.

Quando meditiamo sulla morte, non lo facciamo per paura o tristezza, ma per riconoscere il valore profondo di ogni istante.
Sapere che nulla dura per sempre ci rende più vivi, più grati, più presenti.

 L’impermanenza e il non-attaccamento

Nella prospettiva buddhista, la sofferenza nasce dall’attaccamento: attaccamento alle persone, alle cose, alle idee, e persino all’immagine che abbiamo di noi stessi.
Ma se comprendiamo davvero che tutto cambia, possiamo imparare a lasciare andare con amore.

Il maestro Thich Nhat Hanh scriveva:

“La paura della morte nasce dalla paura di vivere.
Se impariamo a vivere profondamente ogni momento,
non avremo più paura di morire.”

Questa frase racchiude l’essenza del cammino spirituale buddhista: la liberazione dalla paura, attraverso la piena presenza.

 La meditazione sulla morte (maranasati)

Nel Buddhismo esiste una pratica specifica chiamata maranasati, che significa “consapevolezza della morte”.
È una meditazione antica, profonda, che invita a contemplare la natura impermanente del corpo e della mente.

Durante questa meditazione, il praticante riflette su frasi come:

“Tutto ciò che nasce, un giorno morirà.”
“Ogni respiro può essere l’ultimo: per questo ogni respiro è sacro.”

L’obiettivo non è generare paura, ma risvegliare gratitudine e lucidità.
Quando accettiamo che la morte fa parte della vita, impariamo a non sprecare nemmeno un istante.

Continuare oltre la forma

Per il Buddhismo, nulla si perde davvero.
La vita è come una candela che accende un’altra candela: la fiamma cambia forma, ma la luce continua.

Thich Nhat Hanh spiegava:

“Quando guarderai il cielo, non dire: ‘Il mio amato è morto’.
Dirai: ‘Il mio amato è diventato una nuvola,
e oggi mi sorride con la pioggia.’”

In questa visione poetica e profonda, la morte non separa, ma trasforma.
Ogni persona che abbiamo amato vive ancora nei nostri gesti, nei nostri pensieri, nei nostri respiri.

Meditare per accogliere la morte come maestra

La meditazione è uno strumento prezioso per avvicinarci al tema della morte con calma e consapevolezza.
Quando ci sediamo in silenzio e osserviamo il respiro, entriamo in contatto con ciò che nasce e muore in noi in ogni momento: un pensiero, un’emozione, una sensazione che si dissolve.

Ogni ciclo di respiro è una piccola lezione di vita e di morte.
Inspiriamo: nasce qualcosa.
Espiriamo: lasciamo andare.

Praticando in questo modo, impariamo che morire e rinascere avviene a ogni istante, non è qualcosa che accade solo alla fine, ma il battito stesso della vita.

La morte come invito a vivere più pienamente

Comprendere la morte non ci rende tristi, ma più autentici.
Ci insegna a vivere con leggerezza, a dire “ti voglio bene” più spesso, a non rimandare ciò che conta davvero.

Quando meditiamo sulla morte, impariamo ad onorare la vita. E in questo spazio di presenza, il dolore della perdita può trasformarsi in amore che continua.

Per ricordare: morte, Buddhismo e meditazione

  • La morte nel Buddhismo è una trasformazione, non una fine.
  • La pratica di maranasati ci aiuta a riconoscere l’impermanenza e vivere con gratitudine.
  • Attraverso la meditazione, impariamo a lasciare andare e a vivere con consapevolezza.
  • La paura della morte si dissolve quando impariamo a vivere profondamente ogni momento.

Come dice Thich Nhat Hanh:

“Non abbiamo bisogno di cercare la vita dopo la morte.
La vita è già qui, in ogni respiro consapevole.”

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Meditazione e ciclicità

La ciclicità della vita e la meditazione: un insegnamento dalla filosofia buddista

Ci sono momenti in cui, con una chiarezza improvvisa, percepiamo quanto la vita sia un cerchio. Ciò che riceviamo da piccoli — amore, presenza, o talvolta ferite — prima o poi lo restituiamo. È come se la vita ci invitasse, attraverso esperienze sempre nuove, a riconoscere le nostre origini, a trasformare ciò che abbiamo ricevuto e a restituirlo al mondo in una forma più consapevole.
Questo è il cuore della ciclicità dell’esistenza, un concetto profondamente radicato nella filosofia buddista e che trova nella meditazione uno strumento di comprensione e liberazione.

La ciclicità nella filosofia buddista

Nel Buddhismo, tutto ciò che esiste è soggetto al principio del samsara: il ciclo continuo di nascita, morte e rinascita, non solo in senso fisico ma anche psicologico e spirituale.
Ogni emozione, pensiero e azione nasce, si sviluppa e si dissolve. Nulla è permanente. Questa continua trasformazione è il modo in cui la vita si rigenera, apprendendo da sé stessa.

Il samsara non è una condanna, ma un invito alla consapevolezza: riconoscere la ciclicità significa accorgersi dei nostri schemi interiori, delle ripetizioni nelle relazioni e delle emozioni che tornano fino a quando non vengono comprese.

Ciò che riceviamo, lo restituiamo

Fin da bambini riceviamo energia sotto forma di gesti, parole, sguardi. Alcuni ci nutrono, altri ci feriscono.
Nel tempo, senza rendercene conto, iniziamo a restituire al mondo proprio ciò che abbiamo imparato a riconoscere come “amore”, anche se a volte è una forma distorta.
La meditazione ci aiuta a osservare questo flusso. Sedendoci in silenzio, impariamo a guardare dentro di noi e a riconoscere ciò che si ripete: pensieri, emozioni, ricordi che ciclicamente emergono chiedendo di essere accolti.

Attraverso la presenza consapevole, possiamo trasformare ciò che ci è stato trasmesso in qualcosa di nuovo.
Così, la vita non è più una ruota che ci trascina, ma un cerchio che possiamo percorrere con grazia e libertà.

Meditazione e consapevolezza del ciclo vitale

La pratica meditativa ci insegna a respirare dentro la ciclicità, a non temere i ritorni ma ad accoglierli come maestri.
Ogni respiro è un piccolo ciclo: inspirazione, pausa, espirazione, silenzio.
Nella semplicità del respiro si svela il ritmo stesso dell’universo.

Sedersi in meditazione significa partecipare a questo ritmo, riconoscendo che la vita non procede in linea retta ma danza in cerchi di esperienze.
Quando smettiamo di opporci al ciclo naturale delle cose, troviamo pace. Scopriamo che ogni fine è solo un nuovo inizio, ogni dolore può trasformarsi in comprensione, e ogni perdita può diventare apertura.

Vivere la ciclicità come pratica di libertà

Accettare la ciclicità non significa arrendersi al destino, ma comprendere la natura impermanente di tutto.
Ogni volta che un’emozione dolorosa ritorna, abbiamo una nuova occasione per illuminarla con la consapevolezza.
La meditazione buddista  ci invita proprio a questo: a vedere chiaramente la nascita e la dissoluzione di ogni fenomeno interiore.

In questo vedere, il ciclo si scioglie.
Ciò che un tempo ci imprigionava diventa occasione di liberazione.
E comprendiamo che restituire ciò che abbiamo ricevuto non è un atto meccanico, ma una scelta: possiamo restituire con amore, con presenza, con coscienza.

La meditazione è il ponte che ci permette di attraversare la ciclicità senza esserne travolti.
È la pratica che ci ricorda che la vita non accade “a noi”, ma “attraverso di noi”.
E che ogni gesto, parola o pensiero che offriamo al mondo è parte di un ciclo che ritorna, continuamente, come un respiro infinito.

Se queste parole hanno risuonato in te, prenditi qualche minuto oggi per sederti in silenzio.
Lascia che il respiro ti ricordi il ritmo naturale della vita.
Ogni volta che torni al tuo respiro, torni a te stessa.


Invito alla connessione e alla community di meditazione più grande in Italia

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La vita è un ciclo che si rinnova ad ogni respiro.
Lascia che la tua pratica di meditazione diventi il punto fermo dentro questo movimento.
Inizia ora, con un solo respiro consapevole.

Meditazione trascendentale cos'è come funziona e perché praticarla

Meditazione trascendentale: cos’è, come funziona e perché praticarla

Cos’è e come funziona una pratica di Meditazione Trascendentale? Perché dovresti inserirla come abitudine positiva all’interno della tua routine giornaliera?

Di seguito verranno trattati diversi spunti che, con molta semplicità, ti porteranno alla scoperta di questa disciplina antica.

Durante la mia esperienza ho potuto riscontrare sulla pelle i benefici che una semplice azione, come quella di meditare con costanza, può generare.

Se stai cercando un suggerimento o un segnale che possa portare un grande cambiamento all’interno della tua vita, allora ti trovi nel posto giusto!

Donati la possibilità di vivere una vita più serena, presente e consapevole grazie alla Meditazione Trascendentale.

meditazione trascendentale cos'è

Cos’è la meditazione trascendentale

La meditazione trascendentale è una pratica meditativa le cui origini risalgono a tempi antichi. Si tratta di una tecnica in grado di apportare vantaggi e benefici al corpo e alla mente di chi la segue con costanza e dedizione.

Grazie alla sua facilità di esecuzione, per godere dei suoi benefici è semplicemente necessario praticarla 20 minuti ogni giorno.

Si, hai capito bene: 20 minuti. Sembra un lasso di tempo abbondante vista la frenesia e la carenza di attimi liberi nelle nostre giornate.

Tuttavia, quel piccolo momento, potrebbe cambiarti totalmente la vita. Ma di questo ne parleremo meglio tra qualche paragrafo.

Chi ha inventato la meditazione trascendentale

Per capire cos’è la meditazione trascendentale è giusto conoscere il suo fondatore. Questa pratica è stata inventata da Maharishi Mahesh, uno Yogi nato nel 1918 in India.

Maharishi Mahesh credeva fortemente che ogni individuo, indipendentemente dal suo status sociale, dal sesso o dalla sua credenza, aveva dentro se un potenziale interiore di pace e saggezza.

Da questa convinzione, unita alla sua conoscenza delle antiche tecniche di meditazione, partorisce quella che noi oggi chiamiamo appunto: Meditazione Trascendentale.

Una pratica talmente semplice da seguire che prese piede rapidamente anche in occidente: quella parte di mondo dove il tempo, quello dedicato alla cura di se stessi, veniva sempre più soppiantato da altri impegni.

Come si pratica la meditazione trascendentale

Praticare una sessione di meditazione trascendentale è molto semplice. 

Ti basterà ritagliare un piccolo spicchio di tempo all’interno della tua giornata, preferibilmente la mattina appena sveglio, per recarti in un luogo tranquillo, metterti comodo e goderti qualche attimo in compagnia di te stesso.

Durante la tua meditazione trascendentale, dovrai sederti comodo con la schiena dritta, rilassare mente e corpo tramite la respirazione e, una volta portata l’attenzione al tuo interno, recitare un mantra: il pilastro centrale della pratica.

Per scoprire ogni dettaglio e suggerimento utile a svolgere la tua sessione in modo corretto e semplice, ho scritto un approfondimento in cui ti racconto i 10 step per praticare la Meditazione Trascendentale

Ti consiglio caldamente di leggerlo, soprattutto se sei alle prime armi e vuoi conoscere al meglio ogni aspetto di questo fantastico mondo.

Quale mantra recitare

Come abbiamo detto in precedenza, il pilastro fondamentale per apportare benefici e serenità al corpo e alla mente è la recitazione di un mantra.

Ma che cos’è un mantra?

Mantra è una parola sanscrita che si compone in due parti, man e tra, che tradotte significano letteralmente “strumento che modella il pensiero”.

Ad oggi se ne conoscono moltissimi, alcuni composti da parole o frasi intere mentre altri sono semplici vocali ripetute a frequenze particolari.

Come può una semplice frase avere una risonanza così potente nell’uomo?

La chiave della sua efficacia risiede tutta nella sua semplicità:

  • La potenza delle frequenze sonore –  è in grado di vibrare nel corpo e nella mente eliminando le tensioni e creando un terreno fertile per la pace e la serenità;
  • La potenza della parola – i mantra, soprattutto quelli parlati, contengono messaggi di pace, armonia ed amore. Sono frasi con un risvolto positivo e aiutano a infondere fiducia ad ogni singola particella concreta o astratta di te;
  • La potenza della conferma – ripetendo per un numero ampio di volte la frase o il vocalizzo, i pensieri lentamente si acquietano e le tensioni svaniscono. Così la mente inizierà ad essere influenzata da positività e consapevolezza;
  • La potenza della presenza – l’attenzione focalizzata e portata al tuo interno ti invita a godere ed assaporare fino in fondo il momento presente. Un tempo che non è influenzato dallo stress dovuto al passato e dalle paure di un futuro incerto.

Queste caratteristiche, mescolate assieme, sono il mix perfetto per apportare grandi cambiamenti nella tua vita.

Tuttavia, la scelta del mantra è un tema molto complesso da affrontare, soprattutto se ti stai addentrando a conoscere nel profondo questa pratica.

In base alla mia esperienza quindi, ho voluto creare per te una piccola ma efficace “libreria” all’interno della quale puoi trovare 8 mantra da recitare per una Meditazione Trascendentale semplice ma efficace.

In questo approfondimento troverai per ciascun mantra: spiegazione, significato e benefici che puoi ottenere.

Come si recitano i mantra

Dopo aver trovato la concentrazione e calmato il flusso di pensieri che spesso inondano la mente, potrai iniziare a recitare un mantra affine a te stesso.

Come?

La tecnica è molto semplice ed è divisa in due atti lunghi e distinti. Con l’inspiro, lento e consapevole, immetti aria nuova nei polmoni e ti prepari per la seconda fase.

Terminata la fase di inspirazione, lentamente puoi iniziare la recitazione del tuo mantra che terminerà una volta espirata tutta l’aria.

Di conseguenza potrai ricominciare nuovamente inspirando per poi espirare mentre reciti il mantra, e cosí via.

L’ideale sarebbe inspirare senza emettere alcun suono, al di fuori del rumore naturale del tuo corpo, e recitare il mantra mentre svuoti i tuoi polmoni.

Quante volte si ripete un mantra

Per quanto riguarda la ripetizione del mantra, inizialmente non vi è un numero preciso da seguire.

L’approccio a questa disciplina dovrebbe essere il più naturale possibile, seguendo poche regole ma soprattutto cercando di ascoltarti nel profondo.

Potresti sentire la necessità di ripetere il mantra 10 volte come 20, 30 o persino 50. La chiave sta tutta nel conoscersi e nell’ascoltarsi, senza giudizio e con rispetto di se stessi.

Tuttavia, quando ti senti fiducioso dei tuoi mezzi e hai preso consapevolezza, il numero ideale da ripetere, per godere appieno dei benefici di un mantra, è 108 volte.

Ma come fare a tenere a mente questo numero durante una pratica?

Per seguire passo passo ogni ripetizione esiste un metodo, o meglio uno strumento, molto efficace: il Mala.

Il Mala è una piccola catenina, molto simile al rosario cristiano, formata da piccole perle. Vi sono versioni da 108 perle e altre più piccole che ti possono aiutare a tenere il conto dei mantra recitati.

I benefici della meditazione trascendentale

I benefici di cui puoi godere grazie alla pratica di meditazione trascendentale sono molti e davvero notevoli.

Si parte dalla serenità mentale alla consapevolezza, fino ad arrivare a benefici più tangibili come la qualità del sonno e la riduzione di infiammazioni dovute a malattie croniche.

Anche il respiro può trarre molti benefici da questa pratica, come del resto ogni tessuto del corpo che, grazie ad un sonno più profondo e una capacità respiratoria migliore, sviluppa elasticità, rigenera le sue cellule più velocemente e si mantiene in salute senza l’utilizzo di agenti esterni.

In merito ai benefici e ai poteri della meditazione trascendentale ho scritto un articolo di approfondimento che vorrei potessi leggere con curiosità e interesse.

Al suo interno trovi anche un piccolo excursus per quanto riguarda gli aspetti positivi di questa pratica sui bambini: sempre più interessati dalle stesse preoccupazioni e ansie che affliggono noi adulti. 

Per uno sviluppo più consapevole e sereno, anche loro avrebbero il diritto di approcciare gradualmente a questa disciplina.

La calma mentale e la serenità sono fattori positivi e centrali che interessano la loro crescita e la loro salute.

Ti lascio di seguito il link: Benefici della Meditazione Trascendentale ed effetti.

Cosa succede durante la meditazione trascendentale

All’interno di una pratica di Meditazione Trascendentale, accadono molte cose.

Vediamone insieme alcune:

  • Prima fase – durante la prima fase, quella della concentrazione, il tuo corpo inizia ad abbandonare ogni tensione. Di conseguenza, sarai più propenso a calmare il flusso di pensieri. È una fase delicata e introspettiva. Portando la tua attenzione verso l’interno infatti ti metterai in ascolto di ogni sensazione ed emozione che arriva dal profondo: piccoli segnali che dovrai accogliere, osservare e non giudicare;
  • Seconda fase – quando la tua concentrazione sarà elevata, potrai iniziare a modellare il pensiero tramite la recitazione del mantra. In questa fase ogni vibrazione, nota e parola emetterà delle onde in grado di modificare e solleticare ogni singola cellula del tuo corpo. I pensieri a mano a mano inizieranno a scemare e la mente sarà pervasa da calma e serenità, concentrandosi principalmente sul mantra. In questo momento inizierai a sentire una sensazione di leggerezza;
  • Terza fase – è una fase molto emotiva e introspettiva. Le emozioni che suscitano durante questo momento sono pure, genuine e dirompenti. Anche in questa fase dovrai essere capace di accogliere senza giudizio ciò che arriva e osservare il tutto con grande pace e serenità. Questo è il momento della consapevolezza. La tua mente è lucida, focalizzata e aperta, pronta a capire ciò che il tuo IO più profondo vuole comunicarti. È la fase della consapevolezza.
  • Ultima fase – mi piace definirla il momento del risveglio. Uno di quei risvegli fatti di gioia, pace e di grande coscienza. Per non parlare delle energie e della vitalità che il tuo corpo trasmette. In questa fase ti consiglio di ritornare verso l’esterno con molta calma e di godere ancora qualche istante di questa energia contagiosa per immagazzinarla e utilizzarla durante l’arco della giornata.

Conclusione

Spero che questo articolo ti abbia permesso di sapere cos’è la meditazione trascendentale sotto alcuni aspetti che non avevi ancora avuto modo di conoscere.

Curiosità ed entusiasmo sono la chiave per approcciare questa disciplina nel modo più semplice e genuino possibile.

La semplicità infatti è la rampa di lancio verso la costanza: ciò che ti permetterà di beneficiare di tutti gli aspetti positivi della meditazione trascendentale.

Se per qualche ragione dovessi riscontrare qualche difficoltà, soprattutto legata al meditare da solo, ti consiglio di seguire un percorso di meditazioni guidate, come quello che puoi trovare all’interno della mia scuola online: l’Accademia di Meditazione

In questo modo sarai accompagnato passo dopo passo da un insegnante che, grazie alla sua voce ed esperienza, saprà guidarti al meglio.

Non perderti inoltre la possibilità di ricevere gratuitamente le mie meditazioni della domenica! Iscriviti alla mia newsletter per rimanere aggiornato!

Al prossimo articolo e alla prossima meditazione 🙂

 

Un abbraccio

Maddalena



Meditazione Trascendentale benefici

Meditazione trascendentale: benefici ed effetti della pratica

Se ti sei soffermato in questo articolo, probabilmente stai affrontando un momento di grande rivoluzione personale e ti stai chiedendo come viverlo nel migliore dei modi.

O forse, stai cercando un consiglio per vivere una vita più serena, libera dallo stress e dalla frenesia che caratterizzano le tue giornate.

Qualsiasi sia la tua motivazione, in questo articolo troverai la risposta a molte delle tue domande. 

Oggi infatti, ti voglio parlare dei benefici della meditazione trascendentale che puoi ottenere praticandola con costanza solo venti minuti al giorno.

Cos’è la meditazione trascendentale

La meditazione trascendentale nasce nel cuore dell’India ed ha un’origine molto antica. 

A differenza della meditazione tradizionale – ovvero quella in cui l’individuo raggiunge uno stato di consapevolezza e calma attraverso il respiro e l’attenzione focalizzata – la meditazione trascendentale si concentra anche sulla recitazione di un mantra: il suono quindi acquisisce un ruolo fondamentale.

Le vibrazioni emesse dalla voce, la potenza delle parole recitate e l’osservazione profonda, unite tra loro, agiscono da modificatore naturale di pensiero. Aiutano infatti il corpo e la mente a trovare uno stato di consapevolezza e serenità profonda.

Se ti interessa approfondire la storia di questa pratica antica, il suo significato e come praticarla, ti invito a leggere il mio articolo: Meditazione Trascendentale – tecnica per una pratica efficace.

Quali sono i benefici della meditazione trascendentale?

I benefici della meditazione trascendentale interessano non solo lo spirito e la mente, ma anche gli organi e il fisico più in generale.

Vediamo di seguito i principali:

1. Benefici per il corpo

Meditare per circa venti minuti al giorno, ogni giorno, può portare a una serie di benefici fisici come: 

  • Miglioramento del sistema immunitario: la meditazione trascendentale aiuta a migliorare la funzione del sistema immunitario, il che può contribuire a ridurre la suscettibilità alle malattie;
  • Riduzione della pressione sanguigna: numerosi studi hanno dimostrato che una pratica regolare può abbassare la pressione sanguigna, contribuendo così a ridurre il rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari;
  • Miglioramento della salute del cuore: la riduzione dello stress correlata alla meditazione trascendentale può avere benefici sulla salute del cuore, inclusa la riduzione dei livelli di colesterolo e dei rischi di infarto;
  • Miglioramento della qualità del sonno: meditare con costanza aumenta la qualità del sonno e riduce di conseguenza lo stress e gli stati sbalzi emotivi alterati a causa della stanchezza;

Riduzione dell’infiammazione: alcune ricerche suggeriscono che la meditazione trascendentale contribuisce a ridurre le infiammazioni nel corpo, evitando così la comparsa di malattie croniche.

2. Benefici per la mente

Anche la mente, grazie a questa semplice e stimolate abitudine, può beneficiare di molti effetti. Eccone ad esempio alcuni:

  • Riduzione dello stress: la meditazione trascendentale è particolarmente nota per la sua capacità di ridurre lo stress. La pratica regolare può portare a una diminuzione della produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, e può aiutare le persone a gestire meglio le situazioni stressanti nella vita quotidiana;
  • Miglioramento del benessere emotivo: la meditazione trascendentale favorisce un senso di calma interiore, serenità e pace mentale. Ciò porta ad una maggiore sensazione di benessere emotivo e ad una migliore gestione delle emozioni;
  • Miglioramento della concentrazione e della chiarezza mentale: un beneficio importante che si riesce ad ottenere è l’aumento della concentrazione e la capacità di focalizzarsi sul momento presente. Di conseguenza aumenta la chiarezza mentale e migliora la capacità di prendere decisioni ponderate;
  • Riduzione dell’ansia e della depressione: numerosi studi hanno dimostrato che la meditazione trascendentale è efficace nel ridurre i sintomi di ansia e depressione. La pratica regolare stimola una visione positiva della vita e aiuta le persone a sviluppare strategie di coping più efficaci per affrontare ansia e depressione;
  • Aumento della consapevolezza e della mindfulness: praticare 20 minuti al giorno significa anche sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie esperienze. Ciò può portare a una maggiore capacità di vivere nel momento presente e di apprezzare appieno la vita.

3. Benefici per le vie respiratorie

La meditazione trascendentale può portare a diversi benefici anche alle vie respiratorie, anche se questi benefici possono essere indiretti e non strettamente correlati alla pratica in sé. 

Ecco alcuni dei modi in cui la meditazione trascendentale può influenzare positivamente l’apparato respiratorio:

  • Miglioramento della funzione polmonare: lo stress cronico può influenzare negativamente la respirazione, causando tensione nei muscoli respiratori e contribuendo a patologie come l’asma. Ridurre lo stress può contribuire a migliorare la respirazione e a ridurre i sintomi associati a questa condizione. La respirazione profonda e rilassata inoltre, può favorire una migliore espansione polmonare e una maggiore efficienza respiratoria.
  • Riduzione delle infiammazioni polmonari: alcune ricerche suggeriscono che la meditazione trascendentale può contribuire a ridurre l’infiammazione cronica o periodica dei vari organi che costituiscono il nostro apparato respiratorio.
  • Miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti: meditare contribuisce a migliorare la qualità del sonno e riduce l’insonnia. Il sonno di qualità è importante per la salute respiratoria, poiché durante la fase dormiente il corpo ripara, rigenera e ossigena i tessuti polmonari.

Le meditazione trascendentale nei bambini

Sai che anche i bambini possono trarre diversi benefici dalla meditazione trascendentale?

Ad oggi sono stati effettuati diversi studi che attestano come questa pratica semplice e genuina offra loro un’opportunità preziosa per sviluppare il benessere sia fisico che mentale fin dalla tenera età. 

Vediamoli insieme nel dettaglio:

1. Benefici per il corpo (bambini)

Uno dei benefici principali che un bambino può avere grazie alla meditazione trascendentale è il controllo dell’ipertensione, che è particolarmente significativo considerando che sempre più bambini vivono livelli elevati di stress a causa delle pressioni scolastiche e sociali.

Inoltre, può contribuire a mantenere sotto controllo il colesterolo, un fattore importante per la salute cardiovascolare sin dalla giovane età. 

Infine, la riduzione del mal di testa può essere un beneficio tangibile per i bambini che spesso soffrono di questo fastidioso sintomo, consentendo loro di affrontare le attività quotidiane con maggiore conforto, serenità e benessere.

2. Benefici per la mente (bambini)

Oltre ai benefici fisici, la meditazione trascendentale può avere un impatto significativo sulla salute mentale e sullo sviluppo emotivo dei bambini. Uno dei principali vantaggi è la possibilità di sviluppare il proprio potenziale interiore

Attraverso la pratica della meditazione, i bambini possono imparare a esplorare e comprendere meglio sé stessi, sviluppando una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, pensieri e comportamenti. 

Inoltre, la meditazione trascendentale può stimolare la creatività nei bambini, offrendo loro uno spazio mentale tranquillo in cui possono liberare l’immaginazione ed esplorare nuove idee o prospettive.

Questo può favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini, permettendogli di esprimersi in modo più creativo e autentico.

Quando si vedono i benefici della meditazione?

Alcuni benefici possono essere percepiti sin dalle prime sedute. Iniziando a meditare infatti, è possibile percepire da subito una lieve riduzione dello stress accumulato durante il giorno, uno stato emotivo più leggero e una sensazione di positività profonda.

Ma i risultati più concreti e duraturi si vedono con il tempo e la costanza, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’ansia e la riduzione di infezioni o malattie croniche.

Anche il raggiungimento di una consapevolezza matura e uno stato di profonda calma sono benefici che si possono assaporare grazie ad una costante pratica di meditazione trascendentale.

Conclusione

Spero che questo articolo ti sia stato utile a capire cos’é la meditazione trascendentale e quali benefici si possono ottenere da una pratica costante.

Se ti stai affacciando a questo nuovo mondo con molta curiosità e qualche difficoltà, soprattutto legata al meditare da solo, ti consiglio di seguire un percorso di meditazioni guidate, in modo che ci sia un insegnante ad accompagnarti con la sua voce ed esperienza.

Se vuoi avere più informazioni sulla mia scuola online, clicca qui: Accademia di Meditazione.

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Al prossimo articolo e alla prossima meditazione 🙂

 

Un abbraccio

Maddalena



meditazione trascendentale tecnica

Meditazione trascendentale: tecnica per una pratica efficace

Oggi vorrei parlarti ancora della Meditazione trascendentale proprio perché è stata la pratica fondamentale che nel tempo mi ha permesso di acquietare i miei pensieri, calmare l’ansia e vivere più serenamente.

Ci focalizzeremo sulle origini e la tecnica della meditazione trascendentale fino a mostrarti, nella pratica, come ricavare 20 minuti al giorno per svolgerla regolarmente.

Prima di cominciare a leggere, fai un bel respiro profondo, mettiti comodo e sono sicura che questo articolo ti porterà una maggiore consapevolezza su questa antichissima pratica, dandoti motivazione per meditare e godere di tutti i suoi benefici.

Meditazione trascendentale: origini

La Meditazione Trascendentale, una pratica millenaria dell’India antica, si distingue per la sua semplicità ed efficacia nel condurre l’individuo verso uno stato di profondo rilassamento e consapevolezza

Questa tecnica è stata rivisitata, nel mondo moderno, grazie al lavoro del fondatore della Meditazione Trascendentale: Maharishi Mahesh Yogi.

Egli sviluppò la Meditazione Trascendentale come una tecnica semplice e universale per raggiungere uno stato di calma interiore e chiarezza mentale.

Meditazione trascendentale: Maharishi Mahesh

Maharishi Mahesh, nato nel 1918 in India, è stato una figura fondamentale nel diffondere la pratica della Meditazione Trascendentale a livello globale. 

Attraverso la sua filosofia ha reso accessibile a milioni di persone una tecnica di meditazione che può essere praticata da chiunque, indipendentemente dal contesto culturale o religioso. 

La sua ideologia si basa sul concetto che ogni individuo possiede un potenziale interiore di pace e saggezza che può essere attivato attraverso la pratica regolare della Meditazione Trascendentale. 

Utilizzando la semplice ripetizione di un mantra, Maharishi Mahesh ha insegnato ai suoi seguaci a raggiungere uno stato di consapevolezza pura, aprendo così le porte alla realizzazione del proprio potenziale più elevato.

Meditazione trascendentale: obiettivo

Arrivato a questo punto probabilmente ti starai chiedendo: che scopo ha la meditazione trascendentale?

Grazie a Maharishi Mahesh Yogi, possiamo trovare un pilastro centrale al quale ruotano attorno diversi altri obiettivi.

Il primo, quello più essenziale, è senza dubbio il raggiungimento di una pratica costante protratta nel tempo

Grazie alla semplicità di questa tecnica infatti, qualsiasi persona è orientata a svolgere la pratica giornalmente, per godere a lungo termine di tutti i suoi benefici.

Altri obiettivi satellite sono sicuramente:

  • La calma interiore e l’abbassamento dei livelli di stress;
  • Uno stato di chiarezza mentale;
  • Riduzione del flusso ininterrotto di pensieri;
  • Controllo e gestione consapevole degli stati ansiogeni;
  • Serenità e benessere sia a livello fisico che mentale.

La naturalezza di questa pratica risiede appunto nella sua tecnica: accomodante e rilassante.
Vediamo qui di seguito tutti gli step necessari.

Meditazione trascendentale: tecnica e step

Sei giunto al paragrafo centrale di questo articolo: qui scoprirai tutti gli step necessari per svolgere una meditazione trascendentale seguendo la tecnica dello Yogi Maharishi Mahesh.

Prima di iniziare, però, voglio porre il focus su alcuni dettagli importanti tanto quanto la pratica in sé.

Ti consiglio di ritagliarti circa 20 minuti per questa meditazione, al mattino, possibilmente dopo il tuo dolce risveglio. Praticando la mattina infatti, potrai beneficiare di una mente più calma e una sensazione di benessere e pienezza che ti aiuterà a proseguire la giornata con concentrazione e vitalità.

In questo lasso di tempo sarai seduto, in una posizione comoda, con la schiena dritta e perpendicolare al suolo. Per questo motivo, ti consiglio di accompagnare la tua postura con un materassino da yoga oppure con un cuscino morbido che ti aiuti a sorreggere il corpo.

Detto ciò, ecco gli step da seguire per una tecnica di meditazione trascendentale naturale e funzionale alla tua persona:

10 step per la tua meditazione giornaliera

  • Siediti in posizione comoda, a terra oppure su una sedia. Stendi bene la colonna vertebrale e trova la tua posizione ideale.
    Nella posizione ideale, non c’è tensione muscolare e il corpo è in armonia con se stesso;
  • Con le gambe e le braccia morbide, chiudi dolcemente gli occhi e fai tre respiri profondi.
    Ricorda di inspirare dal naso ed espirare profondamente dalla bocca, con un flusso costante e controllato;
  • Torna poi ad un flusso normale di respiro, percependo una sensazione di rilassamento.
    In questa fase, porta l’attenzione al tuo interno senza fretta. Osserva semplicemente ciò che accade, senza giudizio;
  • Quando senti che la tua concentrazione è stabile, puoi iniziare a recitare il mantra che più ti rappresenta.
    Se ti sei avvicinata da poco a questa pratica, ti consiglio di recitare un mantra semplice, magari scegliendolo da qui;
  • In questa fase, nel caso scegliessi un Bija Mantra (un suono seme) inizierai a percepire le vibrazioni sonore del mantra riecheggiare in tutto il tuo corpo fino a giungere alla mente. Mentre scegliendo un mantra formato da parole, sentirai che piano piano la mente si acquieta;
  • E’ normale sentire  flussi di pensieri che vanno e vengono, non preoccuparti. Torna a recitare il mantra, lasciandoli semplicemente andare senza giudizio;
  • Quando ti senti profondamente concentrata, puoi lasciare andare il mantra e semplicemente concentrarti sulle sensazioni che senti sul tuo corpo e nella tua mente. Se ti accorgi invece, di non “sentire” il corpo, e di essere in uno stato di profonda pace, significa che stai trascendendo (il fine ultimo,  di questa meditazione);
  • All’inizio scegli di meditare per quanto tempo preferisci, fino ad arrivare, piano piano, a 15/20 minuti. Quando decidi di terminare la pratica,  inizia un  risveglio consapevole. Comincia a muovere le tue estremità, con delicatezza.
    Ora, la tua attenzione ritorna con calma verso l’esterno, verso ciò che ti circonda;
  • Apri lentamente gli occhi, senza avere fretta. Nonostante la tua attenzione sia tornata all’esterno, prenditi il tempo necessario per ascoltare ogni sensazione che ti attraversa;
  • Infine, resta seduta ancora per qualche istante fino a quando non senti la necessità o il desiderio di alzarti, concludendo la tua pratica di meditazione trascendentale giornaliera.

Meditazione trascendentale: scegliere il giusto mantra

Come puoi notare, per ottenere importanti benefici con questa tecnica di meditazione, è necessario recitare un mantra: quello che ti rispecchia maggiormente e ti fa sentire in fiducia.

In merito a ciò, ho scritto un approfondimento che ti spiega cosa sia un mantra, quali sono i suoi benefici e come poterlo utilizzare giornalmente.

Ho voluto suggerirti, inoltre, 8 semplici mantra che puoi imparare e ripetere facilmente e che hanno una risonanza importante per il fisico e per la mente.

Se ti stai addentrando nel mondo della meditazione, in particolare quella trascendentale, ti consiglio caldamente di leggere: Meditazione trascendentale: 8 mantra da utilizzare.

Conclusione

Spero davvero che questo articolo ti sia stato utile per comprendere appieno la tecnica della meditazione trascendentale, ma, nel caso riscontrassi difficoltà a praticare da solo, ti consiglio di seguire un percorso di meditazioni guidate, in modo che ci sia un insegnante, e che tu possa meditare più facilmente seguendo la sua voce.

Se vuoi avere più informazioni sulla mia scuola online ti invito ad approfondire il tutto visitando l’Accademia della Meditazione.

Al prossimo articolo e alla prossima meditazione 🙂

 

Un abbraccio

Maddalena

 

meditazione trascendentale mantra

Meditazione trascendentale: 8 mantra da utilizzare

Praticare la meditazione trascendentale e recitare i mantra mi ha permesso di sperimentare uno stato di grande serenità e consapevolezza. Per questo articolo, e nei prossimi, vorrei approfondire infatti questa meditazione e darti qualche suggerimento per praticarla da solo.

Prima di stabilire una mia routine di meditazione soffrivo di attacchi di panico, la sera facevo fatica ad addormentarmi a causa dei tremori e dei pensieri negativi che affollavano la mia mente.

All’inizio mi era difficile praticare con la meditazione zen (solo ascoltando il respiro) per questo la meditazione trascendentale è stata la mia salvezza: mi ha permesso di concentrarmi, di lasciare andare i pensieri, e di calmare mente e corpo

In questo articolo ti mostro come funziona cos’é la meditazione trascendentale, cosa sono i mantra e quali sono i più efficaci per iniziare il tuo percorso personale.

La lettura dura solamente cinque minuti. Donati il tempo necessario per concentrarti e lasciarti guidare alla scoperta di un nuovo mondo: il tuo universo interiore.

meditazione trascendentale mantra

Meditazione trascendentale: cos’è e come funziona

La meditazione trascendentale è una tecnica meditativa basata sulla ripetizione di un mantra. Questa pratica è molto potente poiché agisce profondamente sul cervello e porta benefici al fisico e all’animo.

Ti consente di ritrovare un equilibrio consapevole, ti aiuta a calmare gli stati di preoccupazione e agitazione e a ritrovare il focus adatto per vivere serenamente.

Puoi calmare ansia, stress e negatività ricavando dieci minuti al giorno per te stesso.

Ti consiglio di eseguire una pratica di meditazione trascendentale la mattina, appena sveglio. 

Recati in un luogo tranquillo, lontano da distrazioni e caos. Porta l’attenzione dentro te facendo dei respiri profondi. Ripeti un mantra che senti particolarmente tuo.

Meditazione trascendentale: il ruolo dei mantra

I mantra hanno un ruolo centrale nella meditazione trascendentale. Ma cosa sono realmente e come agiscono sulla mente e sul corpo?

Mantra è una parola proveniente dal sanscrito e si compone per l’appunto in due parti, man e tra, che tradotti significano “strumento che modella il pensiero”.

Ripetere parole, suoni o vocalizzi crea vibrazioni che calmano la mente e aiutano a raggiungere uno stato di meditazione profonda.

Eseguendo con costanza una pratica di meditazione trascendentale puoi ottenere dei risultati sorprendenti:

  • Elimini i pensieri negativi;
  • Fai spazio ad una visione positiva della tua vita;
  • Ritrovi pace, serenità e consapevolezza;
  • Acquisisci uno stato di riposo migliore;
  • Lasci andare lo stress, l’ansia e la paura;
  • Produci più ormoni della felicità.

Nella recitazione di un mantra è fondamentale anche un secondo elemento: la parola.

Il suono emette vibrazioni in grado di calmare lo stato alterato della mente e del corpo, ristabilendo ordine ed equilibrio.

La parola invece funge da vero e proprio modificatore. I mantra sono composti da frasi brevi, incisive ma soprattutto positive.

Queste ti aiutano a vedere ogni tua azione, pensiero e comportamento con positività e serenità.

Meditazione trascendentale: come recitare i mantra

Durante una pratica di meditazione trascendentale i mantra devono essere ripetuti più volte.

La ripetizione circolare di suoni e parole ti permette di entrare in uno stato di concentrazione sempre più profondo. Questo aspetto è fondamentale per godere di tutti i benefici.

Forse ti stai chiedendo: Come recitare un mantra? Qual è il più adatto a me?

Per recitare un mantra le possibilità sono molteplici. Puoi ripeterlo mentalmente, recitarlo a bassa voce o con un tono di voce profondo, cantarlo o persino ascoltarlo.

Non esiste una formula corretta, soprattutto se ti sei affacciato a questo mondo da poco tempo o non ne conosci tutti gli aspetti.

Il mio consiglio è il seguente: trova il metodo che più ti rappresenta e che riesca a farti ripetere la pratica con costanza nel tempo.

Per quanto riguarda invece il mantra più adatto a te il discorso è molto simile. Ad oggi, grazie ad internet, è possibile trovarne tantissimi.

Nel paragrafo che segue io ho voluto consigliarti i migliori per iniziare un percorso di rinascita personale attraverso una pratica di meditazione trascendentale.

Meditazione trascendentale: 8 mantra da utilizzare

La scelta del mantra è personale e dipende dalle tue esigenze e dai tuoi obiettivi. Sperimenta diversi mantra per trovare quello che risuona maggiormente con te. 

L’aspetto più importante è praticare la meditazione con regolarità e costanza per godere appieno dei suoi benefici. Prima di leggerli tutti però voglio darti un piccolo suggerimento.

Ho scritto un semplice manuale per meditare in casa che ti suggerisce tutto il necessario per trovare il luogo, il tempo e la serenità perfetti per te stessa.

È un approfondimento molto utile che ti darà le conoscenze necessarie per una pratica di meditazione trascendentale completa, provando uno dei seguenti 8 mantra:

1. Il mantra Om

Il mantra più antico e conosciuto al mondo, Om, racchiude in sé il suono primordiale dell’universo. Cantando “Om” condividerai la sua energia risonante, favorendo:

  • Rilassamento profondo: il suono aiuta a calmare la mente e il corpo, preparandoti alla meditazione;
  • Connessione con il sé interiore: Om ti connette al tuo io più profondo, promuovendo un senso di pace e unità;
  • Apertura della coscienza: il mantra espande la tua consapevolezza, permettendoti di accedere a nuovi livelli di comprensione.

Come recitarlo: Fai una bella ispirazione e poi, mentre espiri, pronuncia “Om” lentamente e profondamente, con un suono vibrante che nasce dal ventre. Puoi far seguire un breve silenzio per riprendere fiato, assaporando la risonanza del mantra.

2. Il mantra Shanti Shanti Shanti

Shanti significa “pace” in sanscrito. Ripetendo questo mantra porterai pace in ogni aspetto del tuo essere:

  • Calma mentale: Shanti placa i pensieri inquieti, creando una mente serena e focalizzata;
  • Riduzione dello stress: il mantra dissipa le tensioni interiori, favorendo uno stato di benessere psicofisico;
  • Armonia interiore: Shanti promuove un senso di pace e tranquillità, permettendoti di affrontare le sfide con equilibrio e focus.

Come recitarlo: Ripeti “Shanti, Shanti, Shanti” con voce gentile e calma, concentrandoti sul significato di pace che ogni parola porta con sé.

3. Il mantra “Sono qui ed ora”

Questo mantra semplice ma potente ti riporta al momento presente, liberandoti dai pensieri sul passato o sul futuro. Ripetendolo, otterrai:

  • Consapevolezza del presente: “Sono qui ed ora” ti aiuta a focalizzarti sul momento presente, permettendoti di vivere ogni istante con consapevolezza;
  • Rilascio di ansia e preoccupazioni: il mantra ti aiuta a liberarti dai pensieri negativi e dalle preoccupazioni legate al passato o al futuro;
  • Apprezzamento per la vita: “Sono qui ed ora” ti invita a gustare la bellezza e la ricchezza del momento presente.

Come recitarlo: Siediti in posizione comoda, chiudi gli occhi e ripeti lentamente “Sono qui ed ora” con profonda concentrazione. Se emergono sensazioni o pensieri osservali senza giudizio e lasciali andare, tornando a posare la tua attenzione sul mantra.

4. Il mantra So Ham

So Ham significa “io sono questo” in sanscrito. Questo mantra ti riconnette al tuo sé autentico, portando:

  • Consapevolezza del presente: So Ham ti ancora al momento presente, liberandoti dai pensieri sul passato o sul futuro;
  • Accettazione di sé: il mantra promuove l’accettazione incondizionata di te stessa, con tutti i tuoi pregi e difetti;
  • Presenza nella vita: So Ham ti aiuta a vivere con maggiore consapevolezza e pienezza in ogni istante.

Come recitarlo: Con gli occhi chiusi inspira profondamente pronunciando “So”. Espirando lentamente, recita “Ham”. Segui il flusso del respiro, osservando le sensazioni che emergono.

5. Il mantra Om Mani Padme Hum

Questo mantra buddista è ricco di compassione e saggezza. Recitarlo porta:

  • Compassione per sé e gli altri: Om Mani Padme Hum nutre sentimenti di amore e gentilezza verso te stessa e il mondo intero;
  • Superamento delle difficoltà: il mantra ti dona forza e resilienza per affrontare ostacoli e sfide;
  • Connessione alla natura interconnessa di tutto: Om Mani Padme Hum ti ricorda che siamo tutti parte di un’unica realtà interconnessa.

Come recitarlo: Ripeti “Om Mani Padme Hum” lentamente, immaginando una luce che parte dal tuo cuore e avvolge tutti gli esseri viventi.

6. Il mantra Io sono uno

Questo mantra semplice ma potente afferma la tua unità con l’universo. Ripetendolo, sperimenterai:

  • Connessione con l’universo: Io Sono Uno ti ricorda che sei parte di qualcosa di più grande, dissolvendo i sentimenti di separazione;
  • Forza interiore: il mantra risveglia il tuo potere interiore e la fiducia in te stessa;
  • Pace interiore: Io Sono Uno porta una profonda sensazione di pace e tranquillità, liberandoti dai dubbi e dalle paure.

Come recitarlo: Siediti in posizione comoda, chiudi gli occhi e ripeti lentamente “Io sono uno” con profonda convinzione. Assapora il senso di unità che si espande dentro di te.

7. Il mantra Om Shanti Om

Questo mantra sacro combina il potere di Om con il messaggio di pace di Shanti. Ripetendolo, otterrai:

  • Pace duratura: Om Shanti Om infonde una sensazione di calma e serenità che permea ogni aspetto del tuo essere;
  • Equilibrio interiore: il mantra armonizza corpo, mente e spirito, creando uno stato di benessere olistico;
  • Protezione energetica: Om Shanti Om agisce come uno scudo protettivo contro le energie negative.

Come recitarlo: Pronuncia “Om Shanti Om” con intensità, visualizzando una luce bianca che ti avvolge e ti protegge. Ripeti il mantra lentamente, lasciando che il suo suono vibrante ti riempia di pace.

8. Il mantra Ho’oponopono

Questo mantra hawaiano porta guarigione e riconciliazione. Recitarlo ti permette di:

  • Rilasciare rancori e negatività: Ho’oponopono purifica la tua mente e il tuo cuore da pensieri negativi e schemi bloccanti;
  • Perdonare te stessa e gli altri: il mantra favorisce il perdono e la compassione verso te stessa e verso chi ti ha ferito;
  • Creare relazioni armoniose: Ho’oponopono promuove armonia e amore nelle tue relazioni con gli altri.

Come recitarlo: Con gli occhi chiusi, ripeti “Mi dispiace, ti amo, ti ringrazio, per favore“. Pensa a una persona o a una situazione che ti crea disagio e recita il mantra con sincerità.

Conclusione

Questi otto spunti sono solo alcuni dei molti mantra per la meditazione trascendentale esistenti, fammi sapere nei commenti quale di questi mantra hai già praticato e quale ti piace di più 🙂

Mentre se vuoi approfondire ulteriormente puoi:

  • Ascoltare una meditazione guidata trascendentale iscrivendoti alle mie meditazioni gratuite della domenica.
  • Trovare ogni giorno piccoli spunti per rilassarti, calmare l’ansia e lo stress, migliorando la tua salute, seguendomi su Instagram.
  • Scoprire un percorso completo che riguarda questa meditazione, iscrivendoti alla mia Accademia Della Meditazione dove all’interno troverai un percorso dedicato a questa pratica, chiamato TRASCENDENTALE.

 

Un abbraccio

Maddalena



Meditazione Guidata

La tua vocina interiore

In questo articolo ti parlo della tua vocina interiore e ti regalo una meditazione guidata per calmare i pensieri che minano la tua tranquillità ed autostima, cominciando a coltivare amore per te stessa.

In  questo video, in cui ti avevo chiesto se la tua vocina interiore fosse crudele 🙂

Partiamo dalla prima domanda per riflettere (non sempre così scontata):

  • Sei consapevole di come parli nella tua mente, di come ti rivolgi a te stessa?

Seconda domanda di consapevolezza:

  • La tua vocina ha la tua stessa voce o magari la voce di qualcuno che conosci? (tua mamma, una tua amica, una tua insegnante…)

Anche questo è importante, perchè molte volte utilizziamo nella nostra mente la voce di chi è stato/è più severo con noi, e la facciamo nostra.

Tra gli insegnamenti della filosofia buddista esiste l’espressione “con parole dolci e con un sorriso amorevole”, usata spesso dal monaco Thich Nhat Hahn.

E posso dirti che questo insegnamento lo adoro…

La consapevolezza delle parole, la consapevolezza della gentilezza.

Non solo per comunicare con gli altri, ma anche e soprattutto per comunicare con se stessi.

Ti è mai capitato di sbagliare e di dirti

“Ma quanto sono stata stupida?”, “Che scema”, “Ma cosa combino, non sono buona a niente”

Io una volta me le dicevo sempre, e soprattutto la mia vocina mi sotterrava di critiche e di ansie, dicendomi quanto fossi sbagliata, quanto sarebbe stato meglio per me stare sola.

Da quando pratico la meditazione, ho imparato a coltivare la consapevolezza, a riconoscere e lasciare andare i pensieri poco gentili e a dirmi:

“Non ti preoccupare, hai imparato qualcosa, andrà tutto bene”.

Oppure,

“L’ansia è un’emozione normale, viene e va, adesso pratica la respirazione pranayama.”

Oltretutto se non sei tu la prima ad essere gentile con te stessa, non ti accorgerai nemmeno quando gli altri non saranno gentili con te e ti mancheranno di rispetto, e ti creerai un karma intorno aggressivo e poco amorevole.

Cosa fare quindi per calmare la tua vocina interiore?

– Comincia a coltivare amore verso te stessa nelle parole che ti rivolgi, nei gesti che fai (il primo passo potrebbe essere ascoltare la meditazione di oggi 🙂

– Lascia andare i pensieri intrusivi della tua vocina crudele, che molte volte sono legati ad una bassa autostima o a delle aspettative molto alte e severe che ci sono state trasmesse nel tempo.

La meditazione guidata di oggi ti aiuterà sul primo punto, mentre a maggio terrò un webinar gratutito proprio su come lasciare andare i pensieri intrusivi, quindi mi raccomando non perderti le mie newsletter per iscriverti e controlla anche sui miei social 🙂

Ecco alcuni consigli prima di ascoltare la meditazione di oggi:

  • Reciterai un mantra: lascia che ti penetri nel profondo.
  • Sorriderai, anche se solo un accenno, fallo sinceramente.
  • Alla fine di questa meditazione guidata di chiederò di fare una cosa che, forse, se non l’hai mai fatto prima, ti potrà apparire bizzarra. Non fermarti, non farti prendere da pensieri, fallo e basta, e vedrai che ti porterà una sensazione stupenda.

 

 Clicca qui per ascoltare la meditazione guidata gratuita e buona pratica 🙂

E’ uscito “GLI 11 SEMI DELLA FELICITA’”!