karma

Cos’è il karma familiare e come spezzarlo

In questo articolo ti parlo finalmente del karma familiare, di cui tanti mi avete chiesto spiegazioni dopo aver visto questo video.

Ci sono state tantissime domande e una su tutte: come faccio ad uscirne?

Comincio subito con il dirti che il karma familiare non è un concetto esoterico, magico o qualcosa in cui siamo rimasti impigliati per sbaglio e dal quale si esce tramite un miracolo o un qualche rito.

Non è qualcosa che ci è capitato “per sfiga” e non è nemmeno qualcosa che non possiamo controllare, MA ci vuole tanto impegno, tanta consapevolezza e buona volontà, a volte anche un pò di aiuto.

Il karma familiare sono quei comportamenti, quelle abitudini, quelle emozioni che ci sono state insegnate (involontariamente) quando eravamo piccoli, e che si trasmettono di generazione in generazione.

Quando siamo piccoli assorbiamo come spugne ciò che fanno, dicono, come reagiscono e ciò che provano i nostri genitori: impariamo a camminare guardando chi intorno a noi cammina, impariamo a parlare con l’inflessione e l’accento dei nostri genitori e…si, assorbiamo e impariamo anche i loro stati emotivi ed i loro comportamenti.

Ed i nostri genitori, a loro volta, li hanno imparati/assorbiti dai loro genitori ( formando una catena che può andare avanti per chissà quanto tempo), ed ecco perchè questo si chiama karma familiare.

Molte volte non ce ne accorgiamo neppure e pensiamo di “essere fatti così”: ne risulta che diciamo “io sono una persona ansiosa”, “io sono una persona che si arrabbia facilmente” “Io sono fatta così”, ma la verità è che puoi uscire da questa catena che si tramanda nel tempo e scegliere veramente cosa vuoi provare e come vuoi essere.

Io ci sono riuscita.

Con la meditazione e praticando la consapevolezza riuscirai a riconoscere i tuoi comportamenti, le tue emozioni, a vedere ciò che realmente non vuoi e non ti appartiene, e con il tempo noterai anche il karma familiare che si portano dietro le persone che conosci meglio.

Ti faccio un esempio tratto dalla mia vita.

Mia madre ha sempre avuto dei grandi attacchi di rabbia: ad un certo punto diventa tutta rossa in volto e comincia a urlare, come se perdesse la ragione. Io mi ricordo da piccola questi scatti con molta chiarezza, perchè mi spaventavano tanto.

Con il tempo e leggendo i libri di filosofia buddista è migliorata, ma ancora, a volte, scatta questa molla e io vedo il suo volto che cambia completamente e lei che perde totalmente il controllo (è proprio un comportamento automatico, appreso nel tempo).

Suo padre era una persona terribilmente irosa e violenta: prestando attenzione e consapevolezza ho notato come i suoi scatti di rabbia siano proprio uguali a quelli che mi ricordo vedere da bambina in mio nonno.

Il padre di mio nonno era una persona irosa e violenta? Chissà, probabilmente si. Oppure mio nonno ha sviluppato la ferita nel periodo che ha vissuto durante la seconda guerra mondiale e si è portato dietro questo dolore e questa rabbia che poi ha riversato sui suoi figli, senza mai prendersene cura.

Il karma familiare può andare indietro di decenni, ma non è nostro compito indagare sul nostro albero genealogico o giustificare i comportamenti dei nostri antenati.

Ciò che possiamo fare invece è spezzare questo circolo adesso, riconoscere questo dolore, rabbia, forse ansia, senza trasmetterli ai nostri figli e cominciando subito a stare meglio con noi stessi.

Come fare?

  • Riconoscendo le emozioni, le abitudini, i comportamenti che ci portiamo dietro dalla nostra infanzia e che abbiamo sempre svolto/provato in modo automatico, pensando che facessero parte di noi. Questo vuole anche dire smettere di affermare “Io sono fatto così” “Io sono ansiosa” “io sono irosa” e aprirsi al cambiamento, a chi veramente vogliamo essere.
  • Prendendosi cura delle nostre emozioni, delle ferite che ci portiamo dentro da quando siamo piccoli, accettando il dolore, abbracciandolo e, infine, lasciandolo andare.

E’ ora che cominci a prenderti cura della tua rabbia, della tua ansia, della tua sofferenza.

  • Coltivando ciò che vorresti nella tua vita: calma, pace, felicità… ascoltando la vera te stessa, ciò che vorresti veramente essere e non ciò che hai imparato senza farti domande dalla tua famiglia.

Non è un percorso semplice da percorrere da sola, a volte la consapevolezza verso noi stessi è difficile da raggiungere e ci vuole tempo.

 

Ti do qualche consiglio pratico:

  • Comincia con consapevolezza ad individuare gli atteggiamenti e le emozioni che pensi di aver appreso dalla tua famiglia: la consapevolezza la puoi sviluppare cominciando a meditare con costanza, ascoltando il tuo corpo e le tue emozioni. Ti verrà così più semplice riconoscere questi atteggiamenti ed emozioni nel momento in cui si presentano.
  • Se pensi di aver bisogno di un sostegno , di non riuscire a farcela da sola, e di non essere lucida quando si tratta di te stessa e la tua famiglia, puoi cercare anche aiuto nella psicoterapia o in un percorso guidato, che ti aiuterà a farti domande e a scavare meglio per trovare l’origine di quello che senti e dei tuoi comportamenti.

Un mio consiglio spassionato però: ricorda di non perderti nei meandri del passato e di tornare poi a focalizzarti sul tuo presente.

  • Un mio percorso di meditazione che ti posso consigliare è invece quello per guarire il tuo bambino interiore: ti aiuta a riconoscere le emozioni, prendertene cura e capire cosa hai appreso e cosa ti ha disturbato crescendo, lasciandolo poi infine andare e donando sicurezza alla persona che sei oggi.
  • Infine alcuni libri di Thich Nhat Hanh sulla filosofia buddista che ti aiutano a coltivare la consapevolezza

 

Qui ti metto una meditazione gratuita molto semplice, in cui cominciamo rilassando il corpo e poi portando la consapevolezza verso noi stessi ed il nostro respiro.

E’ un buonissimo punto di inizio anche nel caso non avessi mai meditato.

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Buona pratica 🙂